Scrivo per lamentarmi dell'esiguo spazio dedicato dalla vostra azienda al genocidio in corso nella regione del Darfur in Sudan.
Nel Darfur si muore da oltre quattro anni ma l’allarme lanciato da organizzazioni umanitarie e militanti per i diritti civili rimane inascoltato dai maggiori media italiani.
Finora si contano trecentomila morti, duecentomila rifugiati e due milioni e mezzo di sfollati che hanno fatto valere alla crisi il titolo di «genocidio».
I mezzi televisivi italiani raggiungono oggi la maggior parte della popolazione della penisola come fonte primaria se non unica di informazione e concorrono a informare gli Italiani su cosa stia accadendo oggi nel Darfur. Molto spesso, cio' che non è raccontato dai media televisivi non esiste per la maggior parte delle famiglie italiane. Alimentando una maggiore coscienza del genocidio in atto nel Darfur, i media italiani possono contribuire a fermare le ingiustizie e le atrocità che si stanno compiendo nella regione.

Per questo Vi chiedo di aumentare lo spazio dedicato all'informazione sul genocidio del Darfur, per porre fine alle gravi azioni contro i diritti umani e la dignità stesso dell'uomo. Come fruitore di un servizio pubblico e privato,vi prego di dare maggiore importanza alla tragedia che si sta compiendo, attraverso una programmazione che dia spazio anche quotidianamente a servizi e dossier sul genocidio nel Darfur.
Rimango in attesa di un vostro cortese riscontro. Cordiali saluti, Grazie.

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