Frequently Asked Questions |
Perchè il vostro appello è rivolto alle maggiori emittenti televisive italiane, e non alle stazioni radio italiane?
La radio è il più diffuso mezzo di comunicazione di massa in Italia. Ci fa compagnia nei momenti più diversi della giornata, al risveglio la mattina, nelle pause in ufficio, in auto, al supermercato e in casa.
Allora perchè rivolgersi alla televisione e non alla radio? IB4D crede che la forza dirompente delle immagini in movimento, i colori e l'audio che le accompagnano, abbiano una maggiore presa sul cittadino delle sole parole via radio. I nostri ricordi più vividi sono legati alle immagini, siano esse singoli fotogrammi di un più lungo filmato o intere sequenze video: esemplare il ricordo che tutti abbiamo dello studente che ferma con il proprio coraggio un carro armato cinese nella piazza Tien an Men a Pechino. Immagini e commenti si radicano anche incosciamente in noi, suggerendoci spesso dei veri e propri modelli di comportamento.
IB4D chiede soldi? Come si finanzia?
IB4D non chiede donazioni e lasciti per la propria iniziativa. Ogni contributo è dettato solo dalla personale volontà dei singoli. Non richiede soldi, perchè altre associazioni e ONG operano con la loro esperienza e professionalità nel sostenere la popolazione a rischio. Ma è anche vero che con maggiori risorse il raggiungimento degli obiettivi di IB4D sarebbe più facile.
Non so a quanto serva in questo caso costringere le tv a trasmettere servizi sul darfur, se notizie vere non ne hanno...intendo dire che in generale sono poche le notizie che vengono trasmesse sulle nostre tv e che riguardano i paesi africani, tranne qualche "speciale" ogni tanto ...se però credi che parlando di questa gravissima crisi umanitaria forse si potrà anche fare qualcosa per risolverla...sì, ma cosa? è l'opinione dell'uomo comune che si vuole raggiungere o non sarebbe meglio forse costringere ad interessarsene chi potrebbe far qualcosa, ad es. la classe politica...vabbè, mi viene da ridere anche a me se penso ai nostri politici così indaffarati a litigarsi per l'ultima telefonata di chi a cosa o l'ultima frase detta a chi o dove... eppure solo loro possono decidere qualcosa di importante, in questo caso come in altri...
Non vorrei aver dato l'impressione sbagliata: io ho un amico carissimo ora lì in darfur e sinceramente vorrei tanto avere sue notizie, sì lo penso ogni giorno, ogni giorno ho una preghiera nel cuore, e quando sento parlare del darfur in tv ho i brividi perchè ho paura di qualche brutta notizia, ma non credo che si risolva la situazione laggiù solo se io ne sentirò più spesso parlare, ma credo che qualcosa possa cambiare proprio grazie a chi - là o qua - si sta adoperando e non a parole...
però non so davvero cosa si potrebbe fare, quindi per ora apprezzo la vostra iniziativa e vi sostengo
IB4D crede che gli aiuti alla popolazione colpita dalla guerra non siano la soluzione della crisi in Darfur e nelle altre parti del mondo. Crede invece che un ampio dibattito pubblico promuoverebbe un approccio diretto e risolutivo dei Paesi democratici, tra cui l'Italia, che dal gennaio 2007 siede al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, al conflitto e alla crisi umanitaria.
Spingendo per la creazione di un largo fronte d'opinione favorevole a un intervento diplomatico e pacificatore delle Nazioni democratiche del mondo al fianco del popolo del Darfur, i politici sarebbero di riflesso obbligati a prendere coscienza del problema e a prendere, a livello internazionale, degli impegni concreti davanti ai propri elettori per aiutare definitivamente il popolo del Darfur e per rendere più sicuro e facile il nobile lavoro di chi opera come volontario sul campo.
Perchè non vengono trasmesse notizie e dossier sul Darfur nella televsione italiana?
E' un circolo vizioso, che nasce dallo scarso interesse del pubblico ai temi di carattere internazionale, ma che viene amplificato dall'altrettanto provincialismo dei mezzi di informazione italiani. Non si tratta quindi propriamente di censura, ma è legato sia a un aspetto storico-culturale della società italiana sia a un mero interesse di mercato, che spinge le emittenti televisive italiane, anche quella che dovrebbe essere stata concepita come un servizio pubblico, a impostare diversamente i contenuti e la propria programmazione giornaliera. Aumentando la richiesta, cioè creando un interesse generale verso il Darfur, i media saranno costretti a venire incontro alle esigenze del pubblico. Ma è altrettanto vero e più facile il processo inverso, da cui l'appello di IB4D.
Non mi attira né mi convince quell'insistente...:
"Anche ---il tal dei tali --- ha firmato, ha sopportato --- è con ---- "italian blog for Darfur". Mi dà l'impressione che ci teniate più ad avere supporto voi come "blog" che non alla vera "drammatica faccenda del DARFUR". Questa seconda deve primeggiare. Voi, noi, tanti altri... siamo solo strumenti: meno appariamo più ci teniamo ai diritti degli altri. Sai. m'interessa davvero poco essere con Capezzone o Pannella o quant'altri mai. Mi interessa essere con la popolazione del DARFUR. Sono i LORO volti che devono primeggiare; sono le LORO voci che devono essere fatte circolare...
Le "firme illustri" servono solo a dare credibilità a ciò che facciamo, per emergere dal mare di internet e per far capire che quello che chiediamo non è una trovata estemporanea.
In questo modo speriamo di convincere più persone a firmare. Solo i Subsonica hanno, ad esempio, portato un centinaio di adesioni alla nostra causa tramite il loro forum ufficiale. Le firme non arrivano come dovrebbero, come ci saremo aspettati. Nell'evenienza allora che la raccolta delle firme fallisca, la notorietà del movimento potrà fornire un valido contributo al successo della nostra iniziativa.
IB4D è un'iniziativa legata a un particolare movimento o credo politico?
No, IB4D è un movimento d'opinione libero e indipendente, ma aperto anche a tutte le forze politiche democratiche che abbiano a cuore i valori del rispetto dei diritti umani e della democrazia nel mondo.
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